V. Vespri, “L’Italia (e il Mondo) nell’era del Coronavirus ed oltre”
V. Vespri, “L’Italia (e il Mondo) nell’era del Coronavirus ed oltre”

[di Vincenzo Vespri, Professore Ordinario di Matematica presso l’Università di Firenze] Cerchiamo di fare un po’ di conti. Fino ad adesso si contano 229 contagiati per 7 morti (tutti anziani). Mortalità almeno del 3%. A prima vista il Virus sembra infettivo come una influenza ma 100 volte più letale. Considerando che una influenza colpisce in media 5 milioni ‘Italiani, supposto (ma non concesso) che l’epidemia di Coronavirus infetti lo stesso numero di persone, una mortalità del 2-3% implicherebbe sui 100 mila decessi (0,02 per 5 milioni). Tenendo presente che in Italia muoiono mezzo milione di abitanti, e considerando l’età media dei deceduti per il coronavirus, cento mila casi in più sono più un caso statistico ( ridurrà di un paio di anni la speranza di vita degli Italiani) che una vera calamità nazionale. Se non fosse stata individuata e pubblicizzata sarebbe probabilmente passata inosservata (ripeto che, stando così le cose, le ricadute dell’epidemia sarebbero stati evidenti solo statisticamente). Domanda retorica: non sarebbe stato più saggio far finta di nulla? Non è che gli altri stati lo stanno facendo, lasciando all’Italia lo scomodo ruolo di ventre molle dell’Europa? Non è strano un virus che si diffonde con virulenza solo nel Lombardo-Veneto?

Considerando inoltre una diffusione rallentata dalle precauzioni prese, considerando l’approssimarsi dell’estate, l’epidemia del coronavirus potrebbe non esaurirsi in pochi mesi ma durare ben oltre l’estate. Questo significherebbe che salterebbe la stagione estiva. Che luoghi come ristoranti, cinema, spiagge, musei sarebbero vuoti per 5-6 mesi. Che gli italiani qualora viaggiassero all’estero, sarebbero sottoposti ad umilianti quarantena, che il made in Italy perderebbe molto del suo fascino. E tutto questo, alla faccia di quanto detto da Mattarella nel suo discorso di fine anno “Registro ovunque una grande apertura verso di noi, un forte desiderio di collaborazione. Simpatia nei confronti del nostro popolo. “L’economia italiana vivrebbe momenti molto difficili e sarebbe probabilmente necessario far nascere un governo istituzionale governato da un uomo di indubbio prestigio internazionale per chiedere agli altri partner europei di consentirci deroghe per affrontare il difficile momento economico. L’attuale Governo non ha infatti dimostrato di saper prendere decisioni rapide ed incisive e, in momenti come questo, sarebbe opportuno dare la sensazione al Popolo di non essere lasciato allo sbando e alle sterili baruffe e polemiche.

Sicuramente il mondo che emergerà dal Corona Virus sarà un mondo diverso. Non solo perché l’uomo moderno avrebbe imparato, da questa esperienza, ad essere meno arrogante. La tanto adorata scienza poco può contro i minuscoli virus…Ma il mondo sarà diverso anche “fisicamente”. Più smart working, più insegnamenti telematici meno spostamenti lavorativi. Meno necessità di ammassare forza lavoro nelle orride periferie delle grandi città ma i paesini ritorneranno a vivere. Insomma anche dalle disgrazie è possibile che nasca qualcosa che renda il mondo migliore. D’altra parte solo con l’ottimismo si possono superare le notti più tenebrose.

25 febbraio 2020